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Attivismo e Fotografia due grandi passioni

10342783_10201909650483032_5421087239655674627_nDifficile dire chi viene prima, questa è una storia che comincia tanto, tanto tempo fa.

Quando ero ancora un ragazzo ricevetti in regalo la mia prima macchina fotografica instamatic, perché le foto, allora, si chiamavano istantanee, anche se aspettavi un mese per vederle. Era una di quelle macchinette tutte di plastica, con il rullino a cartuccia e il flash a cubo uso e getta. E come tutti facevo le foto alle gite scolastiche e durante le vacanze coi nonni.

Da li fino ad oggi mi sono sviluppato i rullini, stampato le foto, intossicato con gli acidi, speso una fortuna in macchinette e obiettivi, libri e viaggi e tutto quanto assecondasse la crescente passione.

Oggi qualcuno mi chiama addirittura maestro o professore, giusto perché gli ho svelato qualche trucchetto, ma quello che ho da imparare è sempre molto di più di quello che posso avere da insegnare.

Con un po’ di esperienza in più, però, mi rendo conto che le passioni assecondano il proprio desiderio di trovarsi un posto nel mondo, di esprimere la propria personalità nella complessa società in cui viviamo.

Da qui a pensare di fare qualcosa per “cambiarlo” il mondo il passo è relativamente breve. E’ vero, da soli non si cambia il mondo, ma oggi, per me è sufficiente pensare di far parte di quel cambiamento, far parte di quelle persone che pensano positivo e credono che il domani sarà migliore di oggi, e ogni giorno mettono un granellino di sabbia per costruirlo.

Questa foto, non è una delle mie migliori ma sicuramente appartiene a uno dei giorni migliori, uno di quei giorni dove pensi di aver messo un granellino al posto giusto, uno dei granellini che ha contribuito a far diventare deputato al Parlamento Europeo quel ragazzo con la camicia rossa e ha permesso costruire quel gradino da cui  metttere granelli di sabbia in un posto fino ad oggi inaccessibile.

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